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Ampliare l’accesso ai beni di pubblico dominio: la ricetta argentina di Maximiliano Marzetti

Pubblicato: Novembre 2013 Pagine: 94 ISBN: 978-987-1891-81-8
Pubblicato: novembre 2013 Pagine: 94 ISBN: 978-987-1891-81-8
Pubblicato: novembre 2013
Pagine: 94
ISBN: 978-987-1891-81-8
Come si possono bilanciare le tutele per la proprietà intellettuale e una nuova stagione di apertura dell’accesso a beni di pubblico dominio? Una risposta prova a fornirla Maximiliano Marzetti, professore del Programma in Diritto e Beni Pubblici e della Maestria Propiedad Intelectual presso la sede argentina della Facoltà Latinomericana di Scienze Sociali (FLACSO), il quale ha rcentemente pubblicato un libro intitolato “Proposte per ampliare l’accesso ai beni pubblici in Argentina, stabilendo il necessario equilibrio tra diritti di proprietà intellettuale e dominio pubblico“, edito dal Comitato Latinoamericano di Scienze Sociali (CLACSO) di Buenos Aires. L’autore, che è anche membro fondatore dell’Associazione Professionisti Italiani Argentina (PIA), parte dal presupposto che l’attuale quadro della proprietà intellettuale, nato agli albori della rivoluzione industriale, non sia più adatto alla società della conoscenza globale. Questo genera uno scontro tra

“un regime di scarsità artificiale e un’abbondanza digitale. È tempo di ristabilire il perduto equilibrio tra mezzi (monopoli legali) e fini (bene comune) che sia allineato ai tempi e alle tecnologie digitali”.

Il libro analizza così il sistema di norme che regola il diritto d’autore in Argentina dal punto di vista dell’analisi economica del diritto, con l’obiettivo di dimostrare come il regime del diritto d’autore in vigore nel Paese latinoamericano sia uno dei più restrittivi al mondo. In esso infatti sono contemplate soltanto poche e circoscritte eccezioni e limitazioni ex lege, mentre non esiste l’equivalente della dottrina anglossassone del fair use; al contrario, si sovrappone un sistema di domaine publique payant in cui lo Stato si sostituisce all’autore nella gestione dei diritti patrimoniali dopo che le opere sono entrate nel dominio pubblico. Per espandere l’accesso ai beni pubblici, senza togliere i necessari e giusti incentivi ai creatori, il Professor Marzetti propone  riforme normative alla legislazione vigente con un intervento in tre aree: a) espansione delle eccezioni e limitazioni al diritto d’autore; b) regolamentazione di un meccanismo che consenta l’utilizzo delle opere orfane, in particolare per biblioteche e archivi; c) l’abrogazione del domaine publique payant, istituzione considerata inutile e inefficiente in quanto assimilabile ad una specie di ingiustificata pedaggio da pagare per l’accesso alla cultura. Il libro è disponibile gratuitamente in formato elettronico: 10 dicembre 2013

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