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InMobi, multa per il tracciamento degli utenti

InMobi, agenzia di advertising mobile di Singapore, è stata multata dalla Federal Trade Commission (FTC) per 950mila dollari per aver raccolto e utilizzato i dati sugli spostamenti dei consumatori.

In sostanza InMobi dichiarava che il suo software, presente in molte app per Android e iOS per visualizzare pubblicità agli utenti, si limitava a raccogliere informazioni di geolocalizzazione soltanto se l’utente forniva il suo consenso.

In realtà, il software utilizzava i segnali Wi-Fi per geolocalizzare l’utente anche quando l’utente stesso non consentiva all’ app di tracciarlo.

Tramite il Wi-Fi, InMobi individuava i nomi delle reti Wi-Fi ricevibili dall’utente, li immetteva in un database di localizzazioni e ne otteneva l’individuazione esatta, ogni trenta secondi, ogni volta che l’app era in uso.

Secondo quanto riferisce il direttore del Dipartimento di protezione dei consumatori di FTC Jessica Rich: “InMobi ha tracciato la localizzazione di centinaia di milioni di utenti, inclusi bambini, senza il loro consenso e in molti casi ignorando completamente le preferenze di privacy impostate”.

FCT ha affermato che l’azienda sarebbe riuscita, grazie alla registrazione dei profili dei dispositivi degli utenti, a registrarne gli spostamenti anche con i GPS spenti, grazie al coordinamento dei dati relativi alle reti wireless a loro prossime.

Oltre alla multa pecuniaria, stabilita in base allo status finanziario dell’azienda che rischiava di dover pagare danni civili per 4 milioni di dollari, InMobi dovrà innanzitutto cancellare tutti i dati finora raccolti e stabilire “un completo programma di protezione della privacy” ed in particolare impegnandosi a non raccogliere dati dagli utenti se non dopo aver avuto il loro consenso esplicito.

27 giugno 2016

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