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Gioco d’azzardo online, i confini di un fenomeno. E in radio è scontro

Scarica Il Podcast Della Puntata Di Domenica 10 Novembre 2013
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Il fatturato del settore giochi in Italia, tra circuiti legali e sommerso, è schizzato a 103 miliardi di euro e il settore delle scommesse online appare crescere senza sosta: i siti internet operativi nel Paese sono circa 400, intestati a una quantità incredibile di società controllate da altre società con base a Cipro, Malta, Gibilterra, o collegate a istituti bancari e grandi aziende. E mentre parecchi storcono il naso davanti al trattamento fiscale che lo Stato sembra riservare alle aziende del gaming online dilaga il preoccupante fenomeno di quella che in molti definiscono “ludopatia”, la malattia del gioco d’azzardo. Questi temi al centro della puntata di domenica 10 novembre di “Presi per il Web”, trasmissione di Radio Radicale condotta da Marco PerducaMarco Scialdone e Fulvio Sarzana con la collaborazione di Marco Ciaffone e Sara Sbaffi. Ospiti dell’appuntamento Matteo Marini, operatore della Admiral Interactive, azienda tra le più importanti realtà a livello internazionale nel settore del gaming, il “cittadino deputato” del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero e Umberto Rapetto, ex ufficiale della Guardia di Finanza, inventore e comandante del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), oggi direttore del settore Iniziative e progetti speciali di Telecom Italia. “Quello che va regolamentato è il controllo su chi offre prodotti di gioco – ha esordito Marini – e in Italia c’è un sistema avanzato che consente un controllo dei comportamenti dei giocatori. Il vero problema è l’accesso a spazi non controllati dall’Agenzia dei Monopoli, i cui blocchi online sono facilmente aggirabili. Più che bloccare o chiedere agli Isp di bloccare l’accesso ad alcuni siti sarebbe utile bloccare la possibilità di alcuni giocatori di spendere su quei siti. Per quanto riguarda la ludopatia – ha proseguito Marini – occorre affrontare il tema in maniera razionale, e non come propaganda politica o allarme mediatico, perché il tema del comportamento nel gioco della persona che ha un problema viene preso in considerazione minore rispetto al gioco in quanto tale. In Italia ci sono 23,5 milioni di giocatori dei quali circa 6mila in cura e 700mila sono le persone a rischio. Questo è il tema, come nell’alcolismo: il problema è il produttore di vino o chi abusa del prodotto?”. Con l’intervento di Mantero il clima si è parecchio scaldato; l’esponente del Movimento 5 stelle, tra i proponenti dei progetti di legge che puntano ad intervenire nel settore del gioco d’azzardo online, è entrato infatti a gamba tesa: “Il problema del gioco d’azzardo patologico va prevenuto, e ci sono una serie di cose che mi trovano assolutamente in disaccordo con quanto diceva Marini, che il problema sarebbe delle persone, mentre dietro la patologia del gioco d’azzardo ci sono in primis una serie di pubblicità ingannevoli su giochi e lotterie che fanno immaginare la possibilità di dare una svolta alla propria vita e toccano le fasce di popolazione più debole, messaggi che vanno limitati come per il fumo. Inoltre – ha continuato Mantero – il connubio tra politica e gioco d’azzardo non è certo una novità, come dimostrano le numerose donazioni che le lobbies del gioco d’azzardo hanno fornito a personaggi politici oggi al governo, tutte lecite, ma viene da pensare che se qualcuno mi finanzia la campagna elettorale difficilmente legifererò contro di lui. Tanto che il governo Letta ha fatto uno sconto di due miliardi di euro in merito alla famosa multa”. Subito il disappunto di Marini: “Questa è propaganda, noi non finanziamo alcun partito politico e questo presunto sconto è una palese menzogna”. Si è rischiata la bagarre in un clima che è rimasto teso tra gli ospiti soprattuto quando si è affrontato nello specifico il tema della multa “scontata” e del regime fiscale riservato agli operatori del gioco d’azzardo in Italia. “Nel settore l’Italia è un paradiso fiscale e nella nostra proposta sul reddito di cittadinanza si prevede un aumento della tassazione per gli operatori del gioco d’azzardo” ha tuonato Mantero snocciolando numeri ancora una volta contestati da Marini. Il clima è tornato più sereno con l’intervento di Rapetto, il quale non ha comunque risparmiato una stoccata sulla multa rimasta in primo piano nella discussione: “Bisogna chiarire che non riguarda un’evasione fiscale ma una penale contrattuale, e questo cambia l’importo della sanzione. Resta il fatto che sono stati adottati dei provvedimenti interpretativi che dessero adito ad una riduzione e sono state create una serie di commissioni che hanno permesso ulteriori e significative riduzioni dell’importo, ne prendo atto ma resto sorpreso che si debba arrivare a diminuire ulteriormente un importo già falcidiato”. Foto: piazzadellenotizie.it

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