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AT&T brevetta un nuovo strumento per individuare i “pirati”

Patentatt

L’azienda texana potrà assegnare ai suoi utenti una “categoria a rischio” e prendere provvedimenti a loro carico, restringendo il loro raggio d’azione sulla rete. Nel settembre scorso il “patent” per il monitoraggio delle condivisioni di BitTorrent e reti P2P Le migliaia di petabyte prodotte sulle reti di AT&T dalla circolazione di file illeciti potrebbe presto doversi confrontare con una nuova minaccia. Il colosso delle telecomunicazioni americano ha infatti brevettato un software che permetterà alla società texana di individuare chi scambia file non autorizzati, inserirlo in una “categoria di rischio” e successivamente prendere provvedimenti nei suoi confronti. “La pirateria su Internet – afferma la società – può occupare una quantità di banda notevole, il che può tramutarsi in criticità per un fornitore di servizi. Finora, le misure di protezione del copyright che sono state messe a punto, ad esempio, dall’industria dello spettacolo, non sono riuscite a limitare l’aumento della pirateria su Internet”. Da qui la necessità percepita dall’azienda di dotarsi di un proprio strumento tecnologico.

patentatt Come riferisce TorrentFreak, il brevetto, chiamato “Methods, devices and computer program products for regulating network activity using a subscriber scoring system”, permetterà all’azienda di analizzare i modelli di utilizzo della rete assegnando agli utenti un punteggio chiamato Subscriber Reputation Score (SRS), che determina la categoria nella quale viene inserito il sospetto “pirata”. Sulle contromisure per chi dovesse finire nella rete dei controlli AT&T resta sul generico, parlando della possibilità che i servizi di accesso vengano ristretti per determinati utenti, ai quali verrebbe anche inibito l’accesso ai siti pirata conosciuti. Non si parla esplicitamente di cancellazione dell’account, ma è questa una misura che la stessa AT&T si era detta pronta a mettere in atto nell’ambito del “Six Strikes” americano a base di Copyright Alert System. La stessa compagnia ha ottenuto recentemente un altro brevetto antipirateria, quello relativo ad uno strumento che permette il monitoraggio di quello che viene scambiato sulle reti di BitTorrent e P2P. Ora bisogna capire se e quando il provider vorrà tradurre in realtà queste possibilità offertegli dalla tecnologia e dallo United States Patent Office. Di sicuro, come segnalato da Valerio Procu su Tom’s Hardware, gli strumenti nelle disponibilità di AT&T pongono interrogativi anche sul rispetto della neutralità della rete. LEGGI “Facebook, gli ‘indicatori sociali’ contro i contenuti pirata” LEGGI “La FCC di Wheeler rovescierà la net neutrality?” 17 dicembre 2013

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