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Il bilancio del Corecom Lazio: “Preoccupante carenza di infrastruttura tecnologica”
Il presidente del Corecom Lazio Francesco Soro ha presentato la relazione di fine mandato per il periodo che va dal 2008 al 2013. Il documento percorre a tutto campo le novità che hanno interessato questo intenso periodo di innovazione tecnologica, mettendone in fila con lucidità i tratti salienti e le criticità che interessano il sistema regionale e nazionale in materia di telecomunicazioni. Scrive Soro:
La carenza di infrastruttura tecnologica non è solo un problema che il sistema cagiona all’utenza ma anche un danno rilevante per gli operatori di telecomunicazioni che vedono limitata la propria offerta commerciale, con spillover effect devastanti sui segmenti di mercato che si avvalgono della rete come infrastruttura: le società di eCommerce, gli operatori over the top, l’industria del gaming, le aziende manifatturiere di prodotti hardware (computer, dispositivi mobili, etc.), solo per citarne alcuni”.
Dopo aver rivendicato i successi del mandato in tema di accorciamento dei tempi per la risoluzione delle controversie e aver evidenziato come ogni anno, grazie all’attività dell’ente, tornino nelle tasche dei cittadini 3,5 milioni di euro, il documento percorre gli obiettivi di sviluppo da attuare già dal più prossimo futuro. Su tutti, lo sviluppo della banda larga, ma centrali sono anche le politiche che ruotano attorno ai cambiamenti dell’offerta e della modalità di fruizione dei contenuti multimediali:
Quando nel 2001 Apple, una major del settore informatico, ha lanciato gli iPod ha rotto un equilibrio di mercato che aveva visto per decenni l’industria manifatturiera produrre supporti hardware (dal giradischi ai lettori CD) e l’industria musicale produrre contenuti e gestirne i diritti d’autore. Gli iPod e, più precisamente, iTunes hanno sovvertito questo sistema, riunendo sotto un unico marchio sia la parte hardware che contenuti. Molte aziende non hanno visto arrivare l’onda dello tsunami e ne sono rimaste travolte, altre l’hanno cavalcata. È il caso di Google e Samsung, ad esempio. Ma oggi la filiera si è accorciata ancor di più: Spotify e i concorrenti che, sulla scia, sono corsi ad imitarne il modello (da Soundcloud a Google Music All Access), infatti, sono arrivati ad eliminare la necessità di un device dedicato, o anche solo predisposto, alla fruizione della musica. Basta infatti un qualsiasi dispositivo connesso ad internet, e lo streaming è servito. Il prezzo? Meno di sempre. L’offerta? Virtualmente illimitata”.
Dopo un passaggio sulle tv regionali, Soro conclude:
Volgendo lo sguardo al futuro, non posso far altro che ribadire quella che da sempre è una mia ferma convinzione, che oggi si traduce in un sentito auspicio: tenendo sempre quale faro la valorizzazione del ruolo di imparzialità, sono certo che la reale efficacia delle funzioni assegnate ai Corecom non possa che passare per un potenziamento delle loro risorse e competenze professionali. Lasciatemi, infine, concludere in maniera un po’ informale per ricordare che noi cittadini abbiamo il diritto di non abbandonarci alla rassegnazione e di credere che una pubblica amministrazione migliore, funzionante, che risponda alle nostre esigenze, si possa avere o che, anzi, per i manager pubblici debba essere un imperativo categorico da perseguire nel superiore interesse dei cittadini”.
Il testo integrale della relazione è disponibile a questo link. 26 settembre 2013