Massimo Proto, Ordinario di Diritto privato, è di ruolo presso l’Università degli Studi Link…
Giustizia digitale in Europa, l’Italia a metà classifica
“I dati riferiti al novembre 2014 sulla diffusione in cinque distretti giudiziari del Processo civile telematico indicano una riduzione delle tempistiche relative alla trattazione di un singolo caso che va dal 19 al 60%, con un risparmio stimato in 43 milioni di euro”. È quanto si legge nelle raccomandazioni formulate all’Italia dalla Commissione europea nell’ambito del “Quadro di valutazione UE della giustizia 2015“, documento che presenta una rassegna della qualità, dell’indipendenza e dell’efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri. Per quanto attiene le ICT nei tribunali europei, il report evidenzia come “siano proseguiti gli sforzi per potenziarne l’uso; tuttavia gli indicatori rivelano carenze in una serie di Stati membri per quanto riguarda la disponibilità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione tanto per l’amministrazione e la gestione dei tribunali quanto per la comunicazione elettronica fra i tribunali e le parti”. L’Italia, in una scala che va da zero a quattro punti su diversi indicatori, si posiziona a metà classifica con una “media del 3”.
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Su un altro versante, “la maggior parte degli Stati membri consente al pubblico di accedere gratuitamente online alle sentenze civili e commerciali”. “Un sistema giudiziario efficiente – sottolinea Vĕra Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere – è un pilastro fondamentale di ogni democrazia. Le riforme della giustizia svolgono un ruolo essenziale nel rafforzare i valori comuni dell’Unione e nel creare l’ambiente favorevole agli investimenti di cui abbiamo bisogno per una crescita sostenibile. Nel 2014 la maggior parte degli Stati membri era impegnata a riformare il proprio sistema giudiziario: la Commissione accoglie con favore e sostiene tali sforzi”. “Una maggiore efficienza dei sistemi giudiziari – prosegue Jourová – si tradurrà in una maggiore fiducia reciproca tra gli Stati membri. Sappiamo che le riforme della giustizia richiedono tempo per produrre risultati, ma il nuovo quadro di valutazione mostra già alcuni segnali incoraggianti. Sono fiduciosa che gli Stati membri proseguiranno le riforme con determinazione e impegno”.
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10 marzo 2015