Massimo Proto, Ordinario di Diritto privato, è di ruolo presso l’Università degli Studi Link…
Lte, la crescita esponenziale e la battaglia in terra cinese
Le stime della Gsma Intelligence parlano di 1 miliardo di connessioni 4G entro il 2017. Mentre l’Antitrust del Paese asiatico apre un’indagine sul chipmaker americano Qualcomm in vista del debutto delle connessioni mobile veloci di China Mobile Un miliardo di connessioni mobile Lte entro il 2017, una crescita impetuosa alla luce dei 176 milioni di abbonamenti che saranno raggiunti nel mondo alla fine di quest’anno. Le stime elaborate dalla GSMA intelligence confermano il trend che vede il mercato dell’ICT spostarsi in maniera sempre più marcata verso la mobilità. La maturazione delle reti 4G dal lancio della prima connessione LTE in Svezia nel 2009 sembra aver dunque raggiunto un punto di svolta e la migrazione verso le reti di nuova generazione sta avvenendo in molti casi con una velocità sensibilmente maggiore rispetto al precedente passaggio dal 2G al 3G. Le 500 reti Lte sparse in 128 Paesi entro il 2017 permetteranno così a metà della popolazione mondiale di colmare l’attuale gap di utilizzo dei servizi in mobilità rilevato dalla GSMA; se un utilizzatore di Lte al momento consuma in media 1,5 gigabyte di dati al mese, un utente “non-Lte” si ferma alla metà del traffico. Il Ceo Hyunmi Yang, come riferisce TechEconomy, riassume i principali fattori che stanno guidando la crescita Lte: “L’assegnazione tempestiva di un idoneo spettro agli operatori mobili, la disponibilità di dispositivi Lte a prezzi accessibili e l’attuazione di tariffe innovative che favoriscono l’adozione di servizi dati ad alta velocità”. Un’evoluzione che servirà a bilanciare l’attuale squilibrio di copertura delle nuove reti mobile tra Stati Uniti, Europa e Asia. E proprio in oriente sta per giocarsi la partita più grossa: il prossimo 18 dicembre, infatti, il gigante China Mobile lancerà il 4G per una parte dei suoi 715 milioni di abbonati. Un piatto ricchissimo per il chipmaker americano Qualcomm, che in Cina realizza già quasi la metà dei suoi ricavi e che si trova in pole position per la nuova sfida dell’Lte. Uno scenario che non sembra però piacere alla National Development and Reform Commission (NDRC), l’Antitrust cinese, che ha aperto un’indagine sull’azienda americana per una presunta violazione delle leggi anti-monopolio. Un tempismo che ha fatto subito propendere diversi osservatori verso una conclusione: il governo di Pechino, in linea con quanto già fatto in passato, sta semplicemente cercando di arginare l’espansione a stelle e strisce nel mercato domestico favorendo i player locali. 28 novembre 2013