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Banda ultralarga, si riapre la consultazione. Il Mise: “Gli impegni degli operatori saranno concretizzati in contratti”

Come anticipato il 14 aprile scorso da Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Telecomunicazioni, si è riaperta da poche ore la consultazione pubblica sul Piano nazionale per la banda larga e la Strategia italiana per la banda ultralarga. È Infratel, società in house del Mise, a comunicarlo in una lettera a tutti gli operatori; l’obiettivo è quello di aggiornare la mappa della disponibilità di servizi di connettività offerta dagli operatori di telecomunicazioni di rete fissa, mobile e wireless sul territorio nazionale, “al fine di individuare le aree in cui gli operatori non sono finora intervenuti con i propri programmi di infrastrutturazione né hanno interesse a farlo entro i prossimi tre anni (le aree in condizioni di fallimento di mercato) e conseguentemente identificare le aree geografiche che saranno successivamente interessate dalle misure di aiuto di cui alla Strategia italiana per la banda ultra larga approvata con Deliberazione dal Consiglio dei ministri il 3 marzo 2015″. Gli operatori di Tlc sono dunque chiamati a dichiarare i piani di copertura attuali e quelli previsti nel triennio 2016-2018 all’interno delle 94.645 aree in cui è stato suddiviso il paese. La consultazione terminerà il 20 giugno. “Per evitare che una semplice manifestazione di interesse da parte di un operatore possa ritardare la fornitura di servizi a banda ultralarga nella relativa area – sottlinea il Mise – gli impegni degli operatori saranno in una seconda fase concretizzati in contratti, come previsto al punto 65 degli Orientamenti comunitari relativi all’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga (2013C-25/01). Il contratto prevederà una serie di scadenze concordate con l’operatore che dovranno essere rispettate nel corso del triennio nonché l’obbligo di rendicontazione dei progressi raggiunti. Se una scadenza intermedia non dovesse essere rispettata, l’autorità che concede l’aiuto potrà procedere con l’esecuzione del suo piano d’intervento pubblico nella relativa area”. Entro maggio, assicura il governo, saranno notificati a Bruxelles gli aspetti operativi dei nuovi strumenti introdotti con il piano Bul: gli sgravi fiscali previsti dallo Sblocca Italia, il fondo di garanzia di cui Mise e Mef stanno discutendo con la Bei e la Cdp e gli incentivi all’attivazione (voucher) dei servizi sulle reti di nuova generazione. Infine il Mise sta ultimando “la messa a punto delle regole tecniche del Catasto nazionale delle infrastrutture, previsto dallo Sblocca Italia, uno strumento che si stima possa abbattere i costi di posa della fibra del 20 per cento”.

Banda ultralarga e Crescita Digitale, dal Consiglio dei ministri il via libera alle strategie

8 maggio 2014

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