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“Sfide competitive e soluzioni antitrust”, report del convegno che inaugura ciclo di Seminari dedicati alla Digital Single Market Strategy

Di seguito il report dei lavori di “Sfide competitive e soluzioni antitrust“, workshop tenutosi a Milano lo scorso 16 dicembre di Francesco Vizzone

Dopo i saluti e l’introduzione ai lavori da parte del Prof. Federico Ghezzi, il Prof. Alberto Gambino ha illustrato gli ambiti e i temi dell’iniziativa con la quale le Università Europea di Roma e Bocconi di Milano hanno inteso avviare un Ciclo di workshop dedicati alla Digital Single Market Strategy for Europe, muovendo dalle Sfide competitive e soluzioni antitrust.

Il Prof. Gambino ha poi illustrato le altre linee di ricerca e di approfondimento lungo le quali si snoderanno i successivi seminari, a partire dal prossimo che sarà ospitato presso l’Università Europea e che si soffermerà sulla responsabilità degli intermediari sulle reti di comunicazione elettronica (c.d. Internet Service Provider).

È seguita l’ampia relazione dell’Ing. Roberto Viola nell’ambito della quale il Direttore generale ha esaminato le iniziative in corso per la realizzazione della Digital Single Market Strategy per soffermarsi tra l’altro sugli snodi critici e sui risultati attesi, nonché sulla recente pubblicazione delle proposte di direttiva tese a disciplinare le vendite transfrontaliere nonché lo scambio di contenuti digitali online, che sono ispirate agli studi già svolti in occasione della proposta di regolamento per una Common European Sales Law (CESL) del 2011. L’Ing. Viola ha concluso l’intervento manifestando interesse nei confronti di iniziative scientifiche tese ad approfondire le dinamiche di mercati in continua evoluzione.

È dunque intervenuta la Prof.ssa Mariateresa Maggiolino che, entrando nel vivo del tema dell’incontro, ha sollecitato la platea a considerare le peculiarità dello scenario digitale con particolare riguardo all’ambiente web rispetto al quale si colgono evoluzioni significative che, come tali, impongono un’attenta valutazione al fine di un corretto inquadramento. In proposito, il caso delle app per il dating online dimostra come le condotte apparentemente restrittive della concorrenza in ordine alla gestione dei dati degli utenti da parte di un attore del mercato non abbiano di fatto impedito l’avvento di una impresa concorrente che si è affermata, nonostante le dette restrizioni, grazie all’innovazione tecnologica e al diverso modello di business proposto pur rivolgendo i propri servizi alla medesima utenza.

Il tema è stato ripreso dalla Prof.ssa Valeria Falce che ha incentrato la sua relazione sulla necessità di modernizzare alcune delle categorie antitrust tradizionali, che allo stato risultano inidonee ad intercettare comportamenti che incidono su mercati digitali, in cui l’innovazione attiva incessanti processi di distruzione creativa che conducono alla soppressione di alcuni mercati, all’emersione di nuovi e al travolgimenti di altri ancora. Esempio di questo fenomeno sono i motori di ricerca, l’elaborazione di algoritmi sempre più sofisticati e l’esigenza di catturare l’attenzione dei consumatori. Prova della necessità di affinare lo strumentario antitrust è il recente caso Google Shopping, in cui i contorni del mercato rilevante (mercato della ricerca generica) si fanno sfuggenti come pure la posizione dominante rivestita al suo interno, e rispetto al quale l’effetto anticoncorrenziale merita di essere approfondito in termini di pregiudizio all’innovazione e al benessere dei consumatori.

Infine, il Professor Pierluigi Parcu e il Dott. Andrea Pezzoli, dai rispettivi punti di osservazione e sulla scorta delle diverse competenze ed esperienze, hanno dato conto di come l’attuale “scatola degli attrezzi” antitrust sia sufficiente ad affrontare le sfide portate dall’innovazione tecnologica e come spetti dunque all’interprete servirsi dei tools offerti dall’ordinamento in modo attento e puntuale in relazione alla peculiarità dei modelli di business e dei singoli casi che devono pertanto essere valutati in concreto case by case anche alla luce dei paradigmi sopra ricordati. A tale scopo hanno evidenziato altresì come, proprio per l’imprevedibilità e l’innovatività di certi servizi, non sia possibile regolare ex ante la materia ma come, viceversa, l’attività regolatoria ex ante e quella antitrust compiuta ex post debbano integrarsi e non sovrapporsi, attesa la diversa portata dei rispettivi interventi, anche al fine di non creare inutili ostacoli allo sviluppo del mercato. Il Dott. Pezzoli ha poi ricordato il successo della cooperazione internazionale tra le Autorità antitrust italiana, francese e svedese nella soluzione – attraverso degli impegni assunti dalle società coinvolte – dei casi delle On-line Travel Agencies (OTA) Expedia e Booking che, attraverso l’inserimento di clausole contrattuali abusive quali ad esempio quelle della parità di prezzo, avevano non solo ristretto l’offerta ai consumatori ma altresì posto barriere all’ingresso di possibili nuovi protagonisti del mercato.

23 dicembre 2015

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