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Ricerca su embrioni, per la Corte di Strasburgo il divieto non viola i diritti umani
Il divieto contenuto nella legge 40/2004 di utilizzare gli embrioni per la ricerca scientifica non viola i diritti umani. È quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, chiamata a pronunciarsi sul caso Parrillo v. Italia. Adele Parrillo, vedova di Stefano Rolla, una delle vittime dell’attentato di Nassiriya del 2003, aveva deciso di donare i propri embrioni, congelati nel 2002, a fini di ricerca scientifica, pratica appunto vietata dalle attuali leggi vigenti in Italia. Da qui l’apertura di un procedimento in sede europea. La Corte di Strasburgo non ha riscontrato nel divieto una violazione dell’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (diritto al rispetto della vita privata e familiare), riconoscendo all’Italia un “ampio margine di manovra” su una questione in merito alla quale non c’è un ampio consenso tra gli Stati membri. Inoltre, la Corte ha affermato che non c’è la sicurezza che il compagno defunto della Parrillo avrebbe voluto questa donazione. 27 agosto 2015