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Cloud, nel 2015 in Italia mercato da 1,5 miliardi di euro. Polimi: “È la componente Public a trainare”

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Il mercato complessivo del cloud atteso nel 2015 in Italia è stimato attorno a 1,51 miliardi di euro con una crescita complessiva del 25%. È quanto si legge nelle previsioni dell’Osservatorio Cloud & Ict as a Service del Politecnico di Milano. “Gli investimenti dedicati alla Cloud Enabling Infrastructure valgono in Italia 1,05 miliardi di euro e hanno un tasso di crescita del 21%; ma è la componente di Public Cloud a guidare il mercato, con una crescita del 35% e una spesa stimabile in 460 milioni di euro”. “Oggi il cloud – chiosano gli analisti – rappresenta sempre più un percorso di trasformazione inevitabile e auspicabile per i sistemi informativi aziendali. Ma perché esso possa incidere realmente sulle scelte delle imprese, è necessario comprendere che non è una via semplicistica ma, al contrario, un modo diverso di interpretare un progetto It, che richiede risorse e competenze diverse e un’attenzione particolare alle fasi iniziali di ideazione, analisi e pianificazione del progetto”. Il campione di grandi imprese mostra che il 54% delle organizzazioni utilizza almeno un servizio Public. Tra queste vi è un 25% che si trova in una fase di maturità più avanzata di Cloud first per cui, almeno su un ambito, l’azienda segnala di essere già in una fase di estensione di informatizzazione Public Cloud. Per le aziende in valutazione, le principali progettualità quick-win riguardano il disaster recovery/business continuity, la posta elettronica e lo storage. Le aziende che dichiarano di non aver interesse in soluzioni cloud identificano come motivazione principale i problemi di sicurezza e privacy e l’inadeguatezza delle soluzioni alle specifiche esigenze. La ricerca ha evidenziato come adottare consapevolmente il cloud in azienda sia frutto di un percorso di sperimentazione, comprensione e maturità. Innanzitutto, pur esistendo strade e approcci differenti, l’obiettivo è quello di creare un sistema informativo ibrido, interconnesso, capace di adattarsi alle esigenze del business, che unisce e fa lavorare insieme i sistemi interni con i servizi offerti dal Public Cloud, valorizzando caratteristiche e opportunità di entrambi i modelli. “Questo percorso di maturazione progressiva – spiegano ancora i ricercatori – può essere diviso in due filoni: il primo volto a innovare le infrastrutture necessarie per l’erogazione dei servizi informatici, il secondo volto a modificare le funzionalità applicative offerte dal sistema informativo. In secondo luogo, per poter implementare con successo il cloud le aziende devono approcciare il proprio progetto cloud in modo consapevole, anticipando le criticità e le interazioni che un progetto cloud richiede. Nel farlo sarà necessario considerare aspetti strategici, tecnologici e organizzativi e individuare eventuali complessità, per poter agire con tempestività ed efficacia nel superarle. Si tratta di progettare e pianificare un processo di introduzione, all’interno di un’organizzazione, di un nuovo modello che spesso scardina il modus operandi dell’azienda”. image_gallery 1 luglio 2015

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