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In ricordo di Carlo Casini

Di Filippo Vari, professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università Europea di Roma

Il 23 marzo ha fatto ritorno alla casa del Padre Carlo Casini.

È difficile tracciarne il ricordo, come sempre accade per le personalità caratterizzate da un forza umana straboccante.

Nato nel 1935 a Firenze, è stato allievo del Servo di Dio Giorgio La Pira, all’epoca professore di Diritto romano, prima membro dell’Assemblea costituente e poi sindaco di Firenze.

Casini ha scelto, dopo la laurea in Giurisprudenza, di entrare in magistratura, arrivando a svolgere le funzione di Consigliere della Corte di cassazione, a cavallo degli anni 2000. Dagli anni ’70 si è impegnato, da cattolico (senza aggettivi), in politica, risultando eletto per più legislature nel Parlamento italiano e in quello europeo, nel quale è giunto a presiedere importanti Commissioni. Il suo impegno per il bene comune ha sempre messo al centro la necessità di proteggere il diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale.

Grazie alla sua opera sociale è stato istituito il primo centro di aiuto alla vita (CAV), realtà oggi diffusa in tutta Italia, che sinora ha aiutato migliaia di donne e bambini, tramite progetto Gemma, un servizio di sostegno a madri in difficoltà, tentate di non accogliere il proprio figlio.

È stato fondatore e Presidente del Movimento per la Vita per ben 35 anni.

È stato l’ispiratore di “Uno di noi”, una delle iniziative dei cittadini europei (ECI) previste dal Trattato di Lisbona, che finora ha riscosso più sottoscrizioni in Europa, quasi due milioni, per chiedere alle Istituzioni dell’Unione europea di non finanziare ricerche con cellule staminali embrionali e l’aborto in Paesi terzi, come invece illegittimamente accade sotto il nome di tutela della salute riproduttiva.

Casini ha scritto numerose monografie e articoli di dottrina, specie sui diritti fondamentali. Si è, inoltre, speso in un’innumerevole attività di divulgazione su giornali e periodici.

Questo il ritratto pubblico del grande giurista e dell’uomo delle Istituzioni, impegnato nel sociale.

Chi ha avuto il privilegio di conoscere Carlo, come l’autore di questo ricordo, però ricorderà di lui soprattutto due aspetti: anzitutto, una visione profetica della necessità di proteggere l’uomo, anche nelle fasi in cui è più debole, come prima della nascita; poi, la sua straordinaria umanità, che gli consentiva di mettersi in sintonia con tutti, dimostrando in tutte le circostanze la sua bontà.

Papa Francesco, ricevendolo in udienza con il Movimento per la Vita nel 2014, gli augurò che, quando il Signore lo avrebbe chiamato, sarebbero stati “i bambini ad aprigli la porta lassù!”. Oggi non è solo una speranza, ma una certezza.

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