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Commissione Europea: comunicazione degli addebiti a sei imprese e un’associazione di categoria nel settore delle batterie di avviamento per autoveicoli

La Commissione europea ha recentemente comunicato ai produttori di batterie di avviamento per autoveicoli e all’associazione di categoria Eurobat, insieme al suo fornitore di servizi Kellen, un parere preliminare riguardante la presunta violazione delle norme antitrust dell’UE. Questa presunta violazione è legata a un presunto cartello che avrebbe avuto l’intento di aumentare i prezzi delle batterie di avviamento per autoveicoli vendute ai produttori di automobili nello Spazio economico europeo (“SEE”).

Le batterie di avviamento sono componenti fondamentali che forniscono energia al motore di avviamento delle automobili a motore a combustione interna e alimentano le apparecchiature elettriche del veicolo.

La Commissione ha individuato elementi che suggeriscono che tra il 2004 e il 2017, cinque produttori di batterie di avviamento avrebbero utilizzato nuovi indici di prezzo nelle trattative con i produttori di automobili, noto come “sistema di premi Eurobat”, al fine di stabilire il prezzo finale delle batterie. Si presume inoltre che Eurobat e Kellen fossero a conoscenza di tale comportamento e ne avessero agevolato la gestione, contribuendo attivamente al sistema di premi.

Queste presunte azioni, se confermate, costituirebbero una violazione delle leggi antitrust dell’UE, in particolare l’articolo 101 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”) e l’articolo 53 dell’accordo SEE, che vietano accordi restrittivi e comportamenti anticoncorrenziali.

La comunicazione degli addebiti rappresenta una fase formale dell’indagine antitrust condotta dalla Commissione. Le imprese coinvolte possono esaminare i documenti dell’indagine, rispondere per iscritto e richiedere un’audizione per presentare le proprie osservazioni.

Se la Commissione dovesse confermare le violazioni, potrebbe emettere una decisione che vieta tali comportamenti e infliggere sanzioni fino al 10% del fatturato annuo globale dell’impresa coinvolta.

La durata dell’indagine dipenderà da vari fattori, complessità del caso e grado di cooperazione delle imprese coinvolte.

Quest’ultimo intervento della Commissione si aggiunge a una serie di importanti indagini condotte nel settore automobilistico, con precedenti sanzioni e multe inflitte a diversi attori del settore per comportamenti anticoncorrenziali.

Per ulteriori informazioni sulla procedura e sul caso specifico, si può consultare il sito web della DG Concorrenza della Commissione, nel registro pubblico dei casi, identificato con il numero AT.40545. Il sito web della Commissione sui cartelli fornisce ulteriori dettagli sulle azioni della Commissione contro i cartelli e su come segnalare comportamenti sospetti in materia di antitrust e cartelli.

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