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Di cosa si è parlato al convegno sulla nuova normativa sul copyright. Gli interventi di Gambino, Ascani, Mogol

Lunedì 6 maggio si è tenuto a Roma, presso la Camera dei deputati, il convegno “La nuova normativa sul copyright”, incentrato appunto sulla direttiva per l’aggiornamento delle regole sul diritto d’autore in Europa approvata dal Parlamento europeo lo scorso 26 marzo.

Il convegno è stato introdotto da Anna Ascani, vicepresidente del Partito Democratico e capogruppo PD in Commissione cultura alla Camera. “Il percorso che abbiamo di fronte non è facile né sicuro”, ha detto Ascani, riferendosi all’opposizione alla riforma da parte sia del Movimento 5 Stelle che della Lega. “Speriamo, da italiani e da persone che tengono alla creatività, alla tutela del diritto d’autore, alla tutela dei posti di lavoro, che si arrivi alla fine all’applicazione di questa direttiva anche nel nostro Paese”.

“Quello di cui abbiamo bisogno è una regola che dia una mano alla nostra democrazia”, ha detto Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo PD al Senato, che ha inoltre insistito sulla necessità di riconoscere ai lavoratori il frutto del loro genio creativo.

 

Successivamente è intervenuto Giulio Rapetti, in arte Mogol, presidente della SIAE. “Ci troviamo qui a difendere il lavoro dei nostri associati. Noi della SIAE abbiamo deciso di convocare tutti i partiti, in modo che coloro che hanno detto di no [alla nuova direttiva sul copyright, ndr] ci spieghino perché”.

 

Il professor Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma e direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia, ha invece spiegato più nel dettaglio il contenuto della nuova direttiva.

“Il quadro normativo risente di cosa c’era prima”, ha detto Gambino. “Le vecchie direttive disciplinavano tutto il tema che ha a che fare con il copyright in due grandi scenari: quello del commercio elettronico e quello dei diritti connessi”.

“Il diritto d’autore garantisce un principio: che sia solo l’autore – o l’editore – a definire la quantità di disseminazione dell’opera sul mercato. Questo è il cuore del diritto d’autore. Capirete che questo nel mondo delle tecnologie è particolarmente difficoltoso.”

Il dibattito sulla nuova normativa sul copyright, spiega Gambino, si è però concentrato su due aspetti importanti ma non decisivi, cioè quelli che erano l’articolo 11 e l’articolo 13 della direttiva. “Da una parte gli aggregatori di notizie, dall’altra parte le piattaforme, che in base alla vecchia normativa sul commercio elettronico erano responsabili fino ad un certo punto, perché erano semplicemente degli operatori di connessione e non dei soggetti che potessero vigilare sui loro contenuti”.

Questa focalizzazione eccessiva, continua Gambino, ha fatto passare l’idea che il dibattito sulla nuova normativa opponesse difensori della libera informazione a dirigisti che volevano invece ‘imbavagliare’ quella libertà.

 

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