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Digitale, report BEI: in Italia l’adozione è ancora “modesta”

Normative del mercato del lavoro, regolamenti aziendali e fiscalità, mancanza di disponibilità di personale: sono questi i tre maggiori ostacoli sul cammino italiano del digitale secondo quanto emerge dal report Who is prepared for the new digitale age? appena presentato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Il corposo studio, da oltre 130 pagine, analizza lo status quo in tutti i Paesi dell’Unione.

L’Italia si colloca fra i “modesti”, ossia fra i Paesi in cui il digitale sta sì crescendo in termini di adozione in particolare sul fronte delle infrastrutture disponibili, ma in cui resta forte il gap relativamente ai comparti che hanno colto le opportunità della digitalizzazione a sostegno del business.

Eppure i risultati sul fronte dei benefici sono già palpabili: quasi il 60% delle aziende del digitale ha aumentato la propria forza lavoro negli ultimi tre anni e la produttività media del lavoro per dipendente sono entrambe superiori alla media europea e statunitense.

“La digitalizzazione è un’enorme opportunità e una sfida per l’attuale generazione. Sarà necessario rivoluzionare il mondo del lavoro, le strutture commerciali e le catene del valore, nonché tutte le strutture di mercato. La pandemia COVID-19 è un promemoria della rilevanza e la necessità della tecnologia digitale per una varietà di aziende e settori: dalla salute al vendita al dettaglio, dalla produzione all’istruzione”, sottolinea Debora Revoltella, Director Economics Department della BEI, nell’introduzione al report.

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