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La cerimonia di commemorazione del giudice Vittorio Occorsio a quarantadue anni dall’omicidio

In occasione del 42esimo anniversario dall’omicidio, lo scorso 10 luglio 2018, si è svolta a Roma, a Villa Leopardi, nei pressi del luogo dell’ attentato, la cerimonia di commemorazione della figura di Vittorio Occorsio, Sostituto Procuratore della Corte di Appello di Roma, barbaramente ucciso il 10 luglio 1976 da un militante di Ordine nuovo, organizzazione extraparlamentare neofascista sulla quale il Giudice Occorsio indagava.

La cerimonia è stata introdotta da Marco Damilano, direttore de l’Espresso, che ha ricordato il ruolo svolto dal giudice Occorsio nelle sue coraggiose, approfondite indagini: dal processo Sifar alla strage di Piazza Fontana, dalla banda dei Marsigliesi al gruppo Ordine nuovo passando per la loggia massonica P2 dI Licio Gelli.

Nutrito il pubblico di autorità e gente comune, dello stesso quartiere Africano dove il Giudice si era stabilito, che ha voluto rendere omaggio al magistrato caduto nell’adempimento del dovere.

Oltre al direttore Damilano, a prendere la parola sono stati, Giovanni Salvi, procuratore generale Corte di Appello di Roma, che ha sottolineato il rigore ed il metodo investigativo utilizzato da Occorsio, Gianni Letta, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che ha portato il suo ricordo personale di Vittorio Occorsio, Alberto Macchia, al tempo dell’omicidio giudice istruttore al tribunale di Roma, Eugenio Occorsio, figlio del magistrato che ha sottolineato come permangano ancora delle zone d’ombra nella ricostruzione del contesto in cui è maturato l’assassinio, e il vice sindaco Luca Bergamo, che, a nome della Città di Roma,  ha deposto una corona di fiori accanto alla lapide.

Bergamo ha anche annunciato pubblicamente l’avvio della procedure per l’intitolazione di una strada a Vittorio Occorsio, iniziativa di cui si è discusso anche in occasione della successiva seduta del Consiglio Comunale e che auspicabilmente potrà essere raccolta da tutte le forze politiche presenti in Campidoglio.

Accanto alla famiglia Occorsio si sono radunati diversi magistrati, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, e amici tra i quali, il questore di Roma, Dott. Guido Marino, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, gen. Antonio de Vita; il Generale Angelo Agovino, comandante della Scuola ufficiali dei carabinieri, dove il giudice Occorsio insegnava; il Generale Roberto Pennoni, capo di Stato maggiore del comando regionale della Guardia di finanza; il Dott. Eugenio Albamonte, presidente dell’Associazione nazionale magistrati; il Dott. Luca Palamara, magistrato presso il Csm; il Prof. Alessandro Bianchi, già ministro dei Trasporti ora rettore dell’Università Telematica Pegaso; il Professore. Avv. Alberto M. Gambino, Pro rettore dell’Università Europea di Roma; l’On. Domenico Rossi, già Sottosegretario di Stato alla Difesa, l’On. Emanuele Fiano, primo firmatario del progetto di legge che punisce l’adesione al fascismo anche mediante le nuove forme di comunicazione, in continuità con la “legge Scelba” sulla ricostruzione del partito fascista, applicata dal giudice Occorsio per lo scioglimento di Ordine nuovo e l’On. Gennaro Migliore già, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia.

 

 

Video Intervista in esclusiva per Diritto Mercato Tecnologia al Dott. Eugenio Occorsio 

Video Intervista in esclusiva per Diritto Mercato Tecnologia al Dott. Vittorio Occorsio

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