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“Tutela dei dati personali e diritto a conoscere”. Il convegno a Reggio Calabria

di Angela Busacca* Si è svolto nella suggestiva cornice della località Santa Trada, affacciata sullo stretto di Messina, il convegno “Tutela dei dati personali e diritto a conoscere” organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Sociali dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, con la direzione scientifica del prof. Attilio Gorassini:  Tre sessioni di studio e confronto tra gli studiosi di diritto civile e diritto comparato per analizzare alcune delle più attuali tematiche collegate alla circolazione ed alla tutela dei dati personali nella cd. società dell’informazione, anche alla luce del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati n. 679/2016 e del fenomeno “Big Data”. 

A aprire i lavori del Convegno i saluti istituzionali e la prima sessione (nel pomeriggio del 19 luglio) intitolata “Big Data e Small World”; presieduta da Tommaso Edoardo Frosini, che ha introdotto il delicato tema della tutela della libera circolazione dei dati e del diritto all’accesso alla Rete, la sessione ha registrato le relazioni di Alberto M. Gambino sul tema “Big Data, Sicurezza e Privacy. La sfida europea del GDPR” (che ha prestato particolare attenzione alle interazioni tra dimensione patrimoniale e non patrimoniale, evidenziando come Big Data ponga una serie di interrogativi che oltrepassano l’orizzonte della tutela privacy individuale, chiamando in causa anche questioni di proprietà intellettuale e tutela della concorrenza), di Francesco Clementi sul tema “Tra dati e date.  Il modello democratico nel contesto tecnologico” (con particolare attenzione alle ricadute in termini di partecipazione ed influenza dell’opinione pubblica e del consenso della circolazione dei dati e delle possibili analisi con valore predittivo) e di Giorgio Resta, sul tema “La dimensione globale dei dati: i modelli USA e Ue a confronto” (che ha sottolineato le diversità di approccio e l’evoluzione, anche sul portato delle elaborazioni giurisprudenziali, dell’approccio del private shield); a corollario delle relazioni, i due interventi di Marco Schirripa, sui problemi della comunicazione tramite social anche in relazione alle ricadute sociali e politiche, e di Angela Busacca, sulle nuove modalità di social mining e di tutela dei dati, anche in relazione ai principi della privacy by design e della privacy by default previsti dal GDPR. 

Seconda sessione nella mattina del 20 luglio ed analisi puntate sulla contrapposizione tra diritto all’oblio e diritto a conoscere, proposti in declinazione comparata con le esperienze spagnole e cinese; in particolare, sotto la presidenza di Attilio Gorassini che ha richiamato la necessità di un approccio basato sulla teoria generale e sulla declinazione dello spazio virtuale in termini di nuovo bene immobile, Michael Palmer ha relazionato su “Open Goverment Information in China” (proponendo una evoluzione della normativa cinese e focalizzando alcuni punti di rilievo soprattutto in tema di comunicazione pubblica), Carla Bassu su “Intercettazioni vs. Riservatezza.

Il bilanciamento tra esigenze probatorie e privacy in prospettiva comparata” (richiamando alcuni casi balzati agli onori delle cronache negli ultimi anni ed evidenziando la necessità di un approccio più consapevole e responsabile all’utilizzo delle intercettazioni nonché i possibili profili di illiceità correlati) e da ultimo Francisco Oliva Blasquez su “La configurazione del diritto all’oblio nella pratica giurisprudenziale spagnola” (evidenziando l’evoluzione interpretativa delle Corti spagnole dalle prime sentenze successive alla celebre Google Spain fino alla recentissima Tribunale Costituzionale del 4 giugno 2018, relativa al caso El Pais).

Ultima sessione nel pomeriggio del 20 luglio con la presidenza di Giulio Ponzanelli, dedicata a “Big Data e Responsabilità nel diritto vivente”: ancora una volta l’obiettivo torna sul fenomeno Big Data per proporre, tuttavia, una lettura orientata all’analisi delle responsabilità, con le relazioni di Antonio Procida Mirabelli di Lauro (“La responsabilità del Provider”, con la ricostruzione dell’itinerario giurisprudenziale nazionale degli ultimi anni ed il richiamo ad alcuni dei casi più ecltanti, tra i quali il cd. caso Cantone), una considerazione delle forme e modalità di risarcimento dei danni non patrimoniali, nelle parole di Stathis Banakas (“Privacy e non pecuniary harm in anglo-american law”, con una puntuale e completa ricostruzione delle dinamiche statunitensi di evoluzione in tema di risarcimento) ed una valutazione completa ed esauriente dei rischi collegati a Big Data in ottica di tutela individuale, con una lettura sincronica delle norme del GDPR anche alla luce delle Linee Guida della Commissione UE del gennaio 2017, offerta da Amalia di Landro (“Big Data: valutazione del rischio e dell’impatto etico sociale nell’uso dei dati personali”). 

Si è trattato di due giornate ricche di spunti di riflessione e di confronto, testimonianza delle interazioni tra diritto civile e diritto comparato e della necessità dell’approccio multidisciplinare nell’affrontare le nuove questioni poste dal continuo sviluppo delle comunicazioni digitali e dall’incremento esponenziale dei flussi di informazione, che hanno permesso di analizzare alcune criticità dell’attuale situazione italiana e porre il confronto con realtà europee ed internazionali; di sicuro impatto alcune delle riflessioni emerse e con grandi potenzialità di sviluppo per le linee di ricerca tracciate: di certo una scommessa vinta per questo appuntamento che ha visto la direzione scientifica di Attilio Gorassini e la segreteria organizzativa curata da Marco Schirripa e che ha gettato le basi per futuri momenti di incontro ed approfondimento sui temi proposti.

*angela.busacca@unirc.it

 

 

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