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La televisione del futuro

La televisione del futuro

Le prospettive del mercato televisivo nella transizione digitale

 

 

 

 

La trasformazione digitale investe molti settori dell’economia, mutando assetti di mercato e modalità di consumo. Questo è il caso, certamente, dell’industria televisiva, che, dopo il passaggio dall’analogico al digitale, continua a misurarsi con l’evoluzione delle tecnologie, dei modelli di business, della gamma e delle prestazioni dei servizi, delle modalità di fruizione da parte dell’utenza.
Ne derivano molte domande alle quali con questa ricerca si prova a rispondere: come cambia la televisione nella società digitale di oggi e di domani? quale sarà il suo futuro? e, più nel dettaglio: quali sono le prospettive e il ruolo della televisione digitale terrestre? quale sarà il ruolo della televisione in streaming? come evolverà il mercato televisivo? quale sarà l’impatto dei social network? prevarranno modelli di integrazione o di disintegrazione verticale? avanzeranno processi di consolidamento? avrà ancora un ruolo e, se sì, quale ruolo avrà il servizio pubblico radiotelevisivo?
Le risposte non sono definitive, perché la trasformazione digitale è ancora in corso, ma sono evidenti i mutamenti già realizzati, tanto sul versante dell’offerta (nuovi protagonisti, in particolare le grandi piattaforme internet, nuovi modelli di business, pluralità di piattaforme di­sponibili – digitale terrestre, satellite, reti a banda ultra-larga – su cui veicolare contenuti sempre più numerosi ed innovativi), quanto dal lato della domanda (diverse modalità di fruizione, personalizzazione dei «panieri» di consumo dei contenuti). In questo mutato, ma ancora mutevole, contesto, l’intervento pubblico sta cercando, soprattutto a livello europeo, di apprestare un impianto di norme adeguato, che non sia soggetto a rapida obsolescenza, sotto l’incalzare dell’innovazione. In ogni caso, devono rimanere ferme le tutele costituzionali, come il pluralismo dell’informazione, il ruolo del servizio pubblico, la tutela dei minori, la concorrenza. Insomma, nessun freno all’innovazione tecnologica e di mercato, ma nessuna rinuncia ai diritti su cui si fonda una società libera e democratica.

ASTRID, nata nel 2001, riunisce oggi più di 400 accademici, ricercatori ed esperti, specializzati nell’analisi, progettazione e implementazione delle politiche pubbliche, delle riforme istituzionali e amministrative, della regolazione dell’economia e delle problematiche dell’Unione europea.
Hanno contribuito a questo volume: Ernesto Apa, Marana Avvisati, Flavia Barca, Franco Bassanini, Renato Brunetti, Fernando Bruno, Antonio Buttà, Enzo Cheli, Giovanni Cristi, Mario Frullone, Maria Cristina Giorgini, Maurizio Goretti, Francesco Graziadei, Vincenzo Lobianco, Flavio Luciani, Clelia Pallotta, Bianca Papini, Antonio Perrucci, Augusto Preta, Luca Rea, Francesco Siliato, Alessandro Verrazzani , Alberto Zanardi.

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