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Online il primo numero della rivista ACCADEMIA dell’Associazione Civilisti Italiani

E’ ora online il primo numero di ACCADEMIA, la rivista dell’Associazione Civilisti Italiani.

Il programma di ACCADEMIA è già stato anticipato e condiviso tra i soci al momento dell’intrapresa del progetto e poi messo a punto con la fattiva collaborazione dei componenti del comitato editoriale e del comitato di redazione. Senza che sia necessario ripeterlo, piace constatare che la comunità dei soci ha prontamente risposto al progetto.

L’idea di dedicare una sezione a Confronti tra gli interpreti è ben espressa nello scritto di Carmelita Camardi, nel quale sono sapientemente tracciati i percorsi di studio che la civilistica italiana dovrà seguire intorno alla tematica riassunta dalla formula suggestiva di governance digitale, in quel confronto di idee che è la vera linfa della ricerca.
Immediata conferma del rilievo viene offerta dal vivace dialogo che Stefano Pagliantini e Matteo Dellacasa conducono sui recenti arresti della Corte di Giustizia sul tema, certo tecnico ma di sicuro impatto pratico, degli esiti della accertata abusività consumeristica di una clausola rispetto alla possibile invalidità dell’intero contratto ove non integrato dalla legislazione nazionale. Il dialogo tra Edoardo Bacciardi e Marco Trubiani è invece focalizzato sulla questione sollevata dal nostro Consiglio di Stato (a conferma che la disciplina del consumo è ormai trasversale) circa le pratiche commerciali scorrette e, rispetto a queste, il rilievo da assegnare alla nozione di consumatore medio.
L’attenzione ai contratti del consumatore torna prepotentemente anche nella sezione orientamenti, nella quale sono raccolti, sotto l’egida dell’autorevole saggio di Guido Alpa, le riflessioni svolte da Simona Caporusso, Francesco Di Ciommo e Andrea Maria Garofalo intorno al peculiare argomento della rilevabilità d’ufficio in sede esecutiva della abusività di una clausola di un contratto concluso dal consumatore dopo e nonostante il formarsi del giudicato implicito in sede monitoria.

 

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