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Il diritto di autore nell’economia della conoscenza

di Andrea Stazi

Alcuni mesi fa la Commissione europea ha adottato un Libro verde dal titolo “Il diritto d’autore nell’economia della conoscenza”, Com(2008) 466, attraverso il quale si è inteso promuovere un dibattito sui migliori mezzi per assicurare la diffusione on line delle conoscenze per la ricerca, la scienza e l’istruzione, mediante l’esposizione e la discussione di varie questioni connesse al ruolo che svolge il diritto d’autore nell’odierna “economia della conoscenza”, e lo svolgimento di un’apposita consultazione pubblica su questi aspetti, tenendo conto dei punti di vista dei diversi soggetti interessati: editori, biblioteche, istituti d’istruzione, musei, archivi, ricercatori, portatori di handicap, e pubblico in generale. Il Libro verde si articola in due parti. La prima parte riguarda questioni generali concernenti le eccezioni ai diritti esclusivi previste dalla direttiva 2001/29/Ce sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione; l’altro atto legislativo comunitario che assume rilievo per l’economia della conoscenza, la direttiva 96/9/Ce relativa alla tutela giuridica delle banche dati, è stato analizzato in un’altra relazione, ma ciò nonostante alcuni aspetti di quest’ultima direttiva, come le eccezioni e le limitazioni, sono affrontati anche nel Libro verde. La seconda parte del documento affronta questioni specificamente connesse alle eccezioni e limitazioni al diritto d’autore che assumono particolare rilievo per la diffusione della conoscenza, ponendo la questione se sia opportuno che tali eccezioni vengano modificate nell’epoca della comunicazione digitale. Al riguardo, nel Libro verde si rileva che la direttiva 2001/29/Ce ha introdotto un elenco esaustivo di eccezioni alla protezione del copyright, al fine di armonizzarne l’applicazione negli Stati membri. Nelle loro legislazioni, questi ultimi hanno gradualmente introdotto l’attuale elenco di eccezioni, che comprende un’eccezione obbligatoria e venti eccezioni facoltative. Peraltro, le condizioni di applicabilità di queste eccezioni sono state dettate in termini piuttosto generici, lasciando agli Stati ampi margini di discrezionalità nel recepimento delle eccezioni previste: su questo aspetto, il documento chiede agli interessati di esprimere osservazioni, fra l’altro, sull’ipotesi che alcune categorie di eccezioni siano rese obbligatorie allo scopo di garantire una maggiore certezza del diritto e una migliore tutela dei beneficiari delle eccezioni stesse. In particolare, si pone l’attenzione su:1. le eccezioni per le biblioteche e gli archivi; 2. l’eccezione che consente la diffusione delle opere per scopi didattici e di ricerca; 3. l’eccezione nell’interesse dei portatori di handicap; 4. l’eventuale eccezione per i contenuti creati dagli utentiDa ultimo, considerato che l’operatività congiunta di ampi diritti esclusivi ed eccezioni specifiche e limitate solleva la questione se l’elenco esaustivo delle eccezioni contenuto nella direttiva 2001/29 garantisca «un giusto equilibrio tra i diritti e gli interessi (…) dei vari titolari e quelli degli utenti», il Libro verde ha invitato tutte le parti interessate a prendere posizione in merito agli sviluppi tecnologici e giuridici descritti, entro il 30 novembre 2008. Attualmente, le risposte alla consultazione sono all’esame degli uffici della Commissione.Per approfondimenti:  Il diritto d’autore nell’economia della conoscenza: nuove regole?, A. Stazi, in Diritto e pratica delle società, n. 1 gennaio 2010 [pdf] Scarica il Libro Verde Copyright in the Knowledge Economy [pdf]
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