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Uncitral workshop “Open Issues on Electronic Commerce: the Digital Identity”
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Giuristi ed esperti internazionali si sono incontrati nell’ambito di un workshop il cui obiettivo è stato definire le problematiche relative all’identità digitale nell’ambito dell’eCommerce Ha avuto luogo il 10 giugno 2015 a Palazzo Malvezzi, sede della Scuola di giurisprudenza dell’Università di Bologna, il convegno internazionale Unicitral “Open issues on electronic commerce: the digital identity”.
L’incontro nasce su iniziativa della Prof. Avv. Giusella Finocchiaro, Socio fondatore dell’Accademia Italiana del Codice di Internet, Presidente del Gruppo di lavoro sul commercio elettronico della United Nations Commission on International Trade Law e rappresentante del Governo italiano in tale sede [slide]. Come si accerta l’identità di una persona su Internet? Cosa si deve fare per evitare i furti di identità digitale, che nel 2014 hanno fatto registrare in Italia quasi 5mila denunce? Queste domande sono il vero interrogativo per la nuova fase della digitalizzazione che riguarda tutti i servizi che richiedono l’accertamento dell’identità: per esempio, aprire un conto corrente bancario, inviare un’istanza alla pubblica amministrazione, partecipare ad una gara d’appalto on line.
L’identificazione digitale è un tema di importanza cruciale per il Gruppo di lavoro dell’Uncitral, che opera per definire regole internazionali comuni sul commercio elettronico. Il convegno ha quindi riunito rappresentanti del mondo economico, istituzionale e accademico per individuare le questioni ancora aperte sull’identificazione online che dovranno essere affrontate dalle future sessioni di lavoro della Commissione delle Nazioni Unite. Durante il suo saluto in apertura il rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi, ha ricordato che nel mondo immateriale “l’identificazione è la chiave per la fiducia”, sottolineando l’importanza del fatto che “un incontro sull’innovazione si tenga nell’Università piu’ antica del mondo. Tradizione e progresso possono coesistere e portare a grandi risultati”. All’introduzione della Prof.ssa Finocchiaro è seguita così la prima sessione The Digital Identity: the European Prospective con gli interventi di Eric A. Caprioli (Avocat à la Cour de Paris, Ph.D, Member of the French delegation at the Uncitral Working Group on Electronic Commerce) [slide] e Andrea Servida (Head of Task Force Legislation Team eIDAS, European Commission) [slide]. A moderare Didier Gobert (Head of the Electronic commerce service, Public Federal Service Economy and trainer in ICT law – Belgium). “Nel rapporto con altre regioni del pianeta – ha chiosato Servida – avere un comune quadro di riconoscimento di credenziali di identità elettronica consentirà a tutti di avere un controllo più efficace sui dati personali, perché in qualche modo ciascuno avrà la possibilità di usare gli strumenti che meglio conosce e non dovrà fruire di un processo di identificazione fatto e condotto da un service provider che magari è basato in una giurisdizione della quale sa poco. L’altra faccia della medaglia, tuttavia, è la condivisione di quelle che sono le regole minimali di protezione dei dati personali, della dignità umana e della libertà parola, che attualmente possiamo condividere solo con alcune regioni. L’identità è un tema molto sensibile, per questo gli Stati membri hanno la responsabilità unica in questo senso; in quest’ottica dobbiamo essere molto attenti che le attività di riconoscimento non vadano a scapito di quelle che sono le salvaguardie per le libertà personali”. The Digital Identity: the Global Prospective è invece il titolo della seconda sessione, moderata dal Prof. Francesco Delfini dell’Università di Milano e animata da Thomas J. Smedinghoff (Of Counsel in the Privacy & Cybersecurity Practice Group in the Chicago office of Locke Lord LLP, Chair of the Identity Management Legal Task Force of the American Bar Association) e dalla Prof.ssa Hong Xue (Beijing Normal University, Director of BNU Institute for Internet Policy & Law and Co-Director of Uncitral-Bnu Joint Certificate Program on International E-Commerce Law) [slide]. Tra i temi caldi si è discusso della mancanza, a livello mondiale, di un modello unico di accertamento dell’identità digitale che metta d’accordo tutti i paesi del pianeta. “La differenza fondamentale tra Europa e Cina – ha affermato Xue – è che nel nostro Paese non c’è un regolamento come l’eIDAS, e il management dell’identificazione esiste solo nella pratica delle aziende che operano sul campo. Ma credo ci sia grande disponibilità a lavorare per superare questo stato di cose esattamente come è stato fatto in Europa”.
Con la moderazione del Prof. Alberto Gambino (Presidente dell’Accademia Italiana del Codice di Internet) il focus si è spostato sulle questioni aperte in materia di eCommerce; ad intervenire il Prof. Andrea Stazi (Public Policy and Government Relations Manager di Google) e Ala Musi (China Electronic Commerce Association Policy & Law CommitteeLe conclusioni dei lavori sono state affidate a Luca Castellani (Secretary of the Working Group IV Uncitral). La conferenza si inserisce nell’ambito del Progetto Scientifico PRIN 2011: “Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione come strumento di abbattimento delle barriere economiche, sociali e culturali”.