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L’era degli Smart Contracts: potenzialità e limiti di uno strumento rivoluzionario

Smart Contract

L’era degli Smart Contracts:
potenzialità e limiti di uno strumento rivoluzionario

di

Michele Crisafulli

Università di Messina

 

 

La tecnologia assume ormai carattere dominante e pervasivo in ogni ambito della vita umana. La rivoluzione digitale ha reso tutto “smart”: dalle abitazioni alle automobili, dai cellulari agli elettrodomestici. La realtà attuale è sempre più simile a quell’ideale Internet of Things in cui gli oggetti diventano sempre più intelligenti perché riescono a comunicarsi vicendevolmente i dati e ad accedere a tutte le informazioni aggregate da parte di altri.
Tali innovazioni modificano profondamente la società e di conseguenza il diritto. Il giurista assume il compito di elaborare soluzioni adeguate alla tute-la delle nuove situazioni giuridiche che prendono forma così da poter affrontare le sfide che pone una società moderna.
Quando il fenomeno tecnico da regolamentare deriva dalle nuove elaborazioni tecnologiche il compito del giurista diventa ancora più arduo, poiché dovrà far sì che il diritto sia capace di governare la tecnologia, senza limitarne lo sviluppo ed il progresso. Questo bilanciamento è di rilevanza centrale poiché solo in tal modo il diritto può essere efficace e al tempo stesso aderente alla realtà concreta.
La prima prova che il giurista deve affrontare consiste nella comprensione del fenomeno tecnologico e degli interessi meritevoli di tutela che vengono coinvolti. Dunque, prima di entrare nel merito delle problematiche applicative nascenti dall’utilizzo degli smart contract, è necessario fare un cenno ad una tecnologia strettamente correlata: la blockchain.
La blockchain rivoluziona la tesi classica secondo la quale la certezza di un rapporto intercorso tra privati possa essere assicurata soltanto tramite l’intervento di un organo terzo e super partes.
All’interno del registro distribuito creato della blockchain, ogni transazione viene validata dal consenso diffuso degli altri partecipanti della rete, detti “nodi”. Soltanto quando la transazione viene approvata dalla totalità o dalla maggioranza dei nodi, essa andrà a costituire un nuovo “blocco”, aggiornando così la catena.

 

SOMMARIO:

1. La tecnologia blockchain e le sue applicazioni pratiche: lo “Smart Contract”

2. Dalle trattative alla conclusione: l’iter diventa “smart”

3. La triplice funzione della condizione. L’apposizione di condizioni inchain e off-chain

4. Contratti ad esecuzione automatica e contraenti inadempienti. L’eccessiva onerosità sopravvenuta

5. Un’intermediazione “rafforzata”. La responsabilità del programmatore e del giurista. Cenni sulla responsabilità del software

6. Smart contract e consumatore: il caso dei dash button e degli smart speaker

7. Conclusioni

 

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