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Spes contra Spem: il mio ricordo di Marco Pannella

 

Marco era una funambolo del linguaggio, un folle sperimentatore a cui si faceva fatica a star dietro ma da cui non si poteva non rimanere affascinati.

Alessandro Tessari nel libro “Raccontando Pannella” ha scritto che “esce sempre per la tangente. E’ impossibilitato a restare entro qualsiasi orizzonte, inteso come limite”.

E’ vero: ho sempre pensato che per Pannella ciò di cui si discuteva fosse il più delle volte solo un pretesto per scalare nuove vette nell’uso delle parole, per superare dei limiti e costruire nuovi significati.

Ad esempio, in luogo del più corretto “dargli fiducia”, Pannella chiedeva di “fargli fiducia”: quell’espressione, in grado di far storcere il naso a più di un interlocutore, suonava per me meravigliosa, perché Pannella non voleva che gli si concedesse qualcosa che la controparte possedeva già, ma pretendeva l’impegno a dar vita a una nuova fiducia, a “farla”, per l’appunto, ex novo.

Chiunque, nel corso dell’ultimo anno, abbia ascoltato le conversazioni domenicali di Pannella su Radio Radicale, saprà che Marco era affascinato dall’espressione spes contra spem presente nella Lettera ai Romani di Paolo di Tarso, con la quale l’apostolo descriveva l’atteggiamento dell’incrollabile fede di Abramo.

La speranza che rimane viva contro ogni speranza: se oggi penso al modo in cui Marco Pannella ha messo a disposizione dell’impegno politico la propria vita e il proprio corpo quella locuzione ne costituisce la sintesi perfetta.

Non credo che Pannella potesse scegliere (da solo) epitaffio migliore e allo stesso tempo monito e insegnamento per chi, da domani, con prepotente urgenza, sarà chiamato a portare avanti le sue battaglie sullo stato di diritto e il diritto alla conoscenza.

L’insegnamento che Pannella ci ha lasciato è che non c’è sfida troppo grande da non poter esser vinta con la perseveranza, la lotta non violenta, il sorriso e che, anche quando tutto sembra precluso, c’è sempre una speranza, contro ogni speranza, da coltivare e custodire.

Spes contra spem. Ciao Marco.

 20 maggio 2016

 

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